Tab Article
L'ultimo periodo della vita di Saint-Exupéry, in Africa, Sardegna e Corsica, è una storia di guerra. Ma è anche, e soprattutto, la storia di un cammino spirituale, iniziato qualche anno prima nella lontana America. Un percorso di ecologia esistenziale che in quei mesi trova il punto più alto e un epilogo, che, pur nella cruda drammaticità, ha la tonalità di una catarsi liberatoria. Come l'albatro di Baudelaire, Saint-Ex aveva grandi ali per volare, ma un disagio crescente a camminare tra gli uomini del suo tempo. Nell'estate del 1944, in quelle terre di sole e di mare, assieme alla guerra globale, Antoine combatteva una sua guerra personale in una continua sfida con la morte, per salvare se stesso e l'umanità dal mondo che precipitava nel male assoluto. Fino a quando, in un'aura di mistero, il Piccolo Principe non tornò alla sua stella. Ma ancora oggi la sua favola ci invita a restare umani. E se il Piccolo principe non muore, neppure Saint-Exupéry può morire.